L’aromaterapia scientifica consiste nell’uso di oli essenziali chemiotipizzati per via cutanea, orale, olfattiva, vaginale, rettale, nasale e auricolare al fine di fornire una terapia complementare, un trattamento preventivo o curativo per un ampio spettro di affezioni nell’uomo, negli animali e nelle piante.
Che cosa significa chemiotipizzato?
Il chemiotipo è come una carta d’identità per ogni olio essenziale prodotto. Fornisce tutte le caratteristiche del prodotto, le quali possono variare a seconda del luogo di coltivazione, della quantità di luce solare, o anche dello stadio di sviluppo della pianta al momento della raccolta. La struttura di un olio essenziale è complessa e possiede molteplici proprietà terapeutiche.
Le medicine tradizionali e l’uso delle piante nella medicina empirica sono stati spesso la fonte di ricerche scientifiche di alto livello portando spesso alla scoperta di sostanze di notevole interesse terapeutico.
Le piante aromatiche coadiuvano la guarigione in molteplici situazioni come affaticamento, insonnia, mal di testa, influenza, tosse, reumatismi e raffreddore
La fito-aromaterapia è la terapia più antica del mondo.
La conoscenza delle essenze aromatiche esiste fin dal 40.000 anni a.C., quando gli aborigeni australiani utilizzavano le piante aromatiche con i rudimentali mezzi di fumigazione (fumo inalato facendo bruciare delle piante aromatiche) e impacchi (impasti di argilla mescolati con piante aromatiche e applicati sulla pelle).
Il termine “aromaterapia” fu usato per la prima volta nel 1928 da un biochimico francese, René-Maurice Gattefossé, intendendo l’uso di oli essenziali estratti da piante aromatiche per curare patologie e migliorare la salute e il benessere. È complementare all’allopatia attraverso le sue proprietà terapeutiche preventive e curative studiate e provate scientificamente.
L’aromaterapia scientifica è lo studio degli oli essenziali. Si tratta di una scienza che utilizza una metodologia rigorosa e si basa su solidi dati scientifici confermati dal laboratorio.
Un uso sapiente degli oli essenziali può essere un valido strumento di supporto nella cura di diverse patologie, come abbiamo già detto sopra.
Attenzione però, un utilizzo non coscienzioso può esporre a incidenti anche con gravi conseguenze!
Un olio essenziale è l’essenza volatile estratta dalle piante aromatiche tramite distillazione. Gli oli essenziali utilizzati nell’aromaterapia scientifica devono soddisfare severi criteri di qualità.
La maggior parte degli oli essenziali è ottenuta tramite distillazione in corrente di vapore, senza disincrostante chimico e a pressione ridotta.
La distillazione è un processo delicato, che richiede esperienza e monitoraggio costante.
Gli oli essenziali offrono molteplici possibilità di utilizzo in diverse forme di dosaggio: soluzioni, capsule, gel, creme, lozioni oleose, ovuli, supposte…
Molteplici sono anche i metodi di applicazioni, cominciamo a spiegarli.
Gli oli essenziali attraversano facilmente gli strati della pelle per raggiungere il flusso sanguigno. L’applicazione cutanea a livello dell’organo interessato unisce efficienza e sicurezza nell’uso ed è quindi la via di applicazione da preferirsi.
Alcuni oli essenziali sono più irritanti e si consiglia come precauzione di diluirli in un olio vegetale. Ricchi di acidi grassi, gli oli vegetali rafforzano il film dell’epidermide e prevengono la secchezza cutanea. Inoltre, se scelti correttamente in base al problema da trattare, gli oli vegetali agiranno in sinergia con gli oli essenziali.
Scegliere sempre un olio vegetale vergine e biologico.
Per un’azione sul sistema nervoso (stress, ansia, angoscia, sonno), i 4 punti di applicazione sono:
I polsi e la pianta del piede
La colonna vertebrale
Il plesso solare
Quando e quanto?
Adulto: 3-4 gocce di OE, 3-4 volte al giorno
Bambini da 6 a 12 anni: 1-2 gocce, 3-4 volte/giorno
Bambini di età inferiore a 6 anni e donne in gravidanza: consultare il medico prima dell’uso
E’ consigliabile non applicare oli fotosensibilizzanti prima dell’esposizione al sole o di una sessione di abbronzatura (ad es. come Limone, Bergamotto, Arancia dolce, Pompelmo). Possono infatti causare ustioni o macchiare irreversibilmente la pelle.
Posizionare gli oli essenziali a livello della mucosa orale e sublinguale consente di sfruttare il circolo sanguigno e la rete nervosa per un’azione istantanea e generale.
Tuttavia, non bisogna mai ingerire direttamente gli oli essenziali.
Si consiglia infatti di contare le gocce diluendole in un supporto neutro come un cucchiaino di olio vegetale o nel miele, su una compressa neutra, su un cubetto di zucchero o in un po’ di yogurt. Oltre a evitare un sovradosaggio dell’olio essenziale, questa diluizione in un supporto neutro consente di attenuare il gusto.
Attraverso questa modalità di somministrazione, gli oli essenziali svolgono le loro attività biochimiche, energetiche e informative in pochi secondi.
In che modo?
Adulto: 1-2 gocce di OE, 3-4 volte/giorno
Bambini da 6 a 12 anni: 1 goccia, 3-4 volte/giorno
Non utilizzare la modalità orale nei bambini di età inferiore ai 6 anni e nelle donne in gravidanza senza previa consulenza medica
Poiché gli oli essenziali sono composti da molecole volatili, questo metodo di somministrazione è sicuramente il primo contatto con il mondo dell’aromaterapia.
Tramite questa via di somministrazione, gli odori e i messaggi in essi contenuti vengono inviati al cervello limbico, dove alloggiano le nostre emozioni e la nostra memoria emotiva.
Esistono diverse tecniche di olfattoterapia:
La prima, le mani giunte, ossia applicando l’olio essenziale su ciascun lato interno dei polsi ed eseguire un piccolo massaggio. Coprire il naso con le mani giunte e fare un’inspirazione lunga e profonda, ripetendola 3 volte. L’applicazione così descritta verrà rinnovata a piacimento.
Il calore corporeo favorisce la volatilizzazione degli oli essenziali sui polsi e le mani giunte raccolgono l’aria piena di questa fragranza che verrà infine inalata. Le fragranze degli oli essenziali saranno raccolte dai nostri neurorecettori olfattivi per essere identificate e confrontate con le aree cerebrali vicine in cui si trovano memoria, emozioni e comportamenti.
E’ anche possibile utilizzare direttamente il flacone, posizionandolo a 2 cm dalle narici e respirare senza forzare. Si possono chiudere gli occhi, inspirando una volta sotto la narice sinistra e una volta sotto la narice destra.
Infine la diffusione umida (mediante diffusore a ultrasuoni) o secca (mediante diffusore pompa ad aria) di oli essenziali, rimane il mezzo più comune per diffondere gli oli nell’atmosfera. Per una stanza da 10 a 20 m² si diffonderanno da 4 a 6 gocce di oli essenziali e una decina di gocce per un soggiorno di 50 m².
Alcuni oli essenziali non sono però adatti alla diffusione.
Alcuni sono irritanti per le mucose (ad esempio: Cannella di Ceylon, Origano, Garofano, Timo, Gaultheria). Altri oli essenziali sono invece neurotossici (ad esempio la Salvia officinale). Infine, il profumo di alcuni oli essenziali non è adatto, del tutto o parzialmente, quando è diffuso da solo (ad esempio: Basilico, Coriandolo, Carota, Cipresso, Cumino, Elicriso italiano, Camomilla).
La diffusione va sviluppata al massimo per 10-15 minuti/ora ed è consigliabile non diffondere nella camera da letto di un bambino in sua presenza
Esistono infine anche gli oli vegetali e gli idrolati, i primi sono degli estratti lipidici di una pianta oleosa, vale a dire una pianta i cui semi, frutti o noci contengono lipidi, mentre gli idrolati non sono altro che un’acqua distillata vegetale e aromatica, ottenuta al 100% tramite distillazione in corrente di vapore acqueo.
La selezione della varietà della pianta, il metodo di coltivazione, la raccolta e il processo di distillazione sono tutti criteri che determineranno la qualità del prodotto finale.
Prima di essere imbottigliato, ogni lotto di oli essenziali è sottoposto a test sistematici per garantirne la qualità integrale, pura e naturale al 100%.
Importante poi è saper leggere l’etichetta o il confezionamento nel quale è bene che sia scritto:
Natura del prodotto: olio essenziale
BIOLOGICO significa “proveniente da agricoltura biologica”
Nome latino: denominazione botanica scientifica e, ove applicabile, il chemiotipo (CT)
Nome comune
Organo distillato
Qualsiasi sostanza molto attiva e potente, anche naturale, come un olio essenziale, può diventare tossica se le dosi, le vie di somministrazione o la frequenza d’assunzione non vengono rispettate. Non aumentare la dose senza il consiglio di un medico e seguire le regole seguenti ogni volta che si utilizza un olio essenziale
L’uso di oli essenziali per donne in gravidanza o in allattamento e nei bambini piccoli è del tutto possibile, ma richiede precauzioni speciali. Chiedere un parere al proprio terapeuta è in generale sempre consigliato!
Eseguire un test prima di ogni utilizzo applicando da 1 a 2 gocce di olio essenziale nella piega del gomito. Attendere 20 minuti per verificare la presenza di una reazione allergica
Consumo di oli essenziali per bambini sotto i 6 anni e donne in gravidanza sotto controllo medico
Prendere precauzioni specifiche per soggetti epilettici, asmatici, persone con precedenti di tumori ormone-dipendenti, ipo o ipertiroidismo, ulcere allo stomaco, allergie o assunzione di farmaci anticoagulanti
Lavarsi sempre le mani dopo il massaggio o l’applicazione sulla pelle.
Non iniettare mai oli essenziali per via endovenosa o intramuscolare
Usare oli essenziali di alta qualità (100% puri e naturali)
Tenere i flaconi al di fuori della portata dei bambini
Il naso, il condotto uditivo, le aree anogenitali non possono mai essere oggetto di applicazione di oli essenziali puri. Non applicare mai oli essenziali negli occhi. L’occhio è un terreno acquoso e gli oli essenziali non sono solubili in acqua.
In caso di ingerimento accidentale o di reazione cutanea, ingerire o applicare un olio grasso per diluire l’olio essenziale (oliva, girasole), e contattare immediatamente il centro antiveleni
Molto sensibili ai raggi ultravioletti che modificano la loro struttura biochimica, gli oli essenziali sono conservati in flaconi di vetro.
Molto volatili, perderanno gradualmente la loro azione se non vengono sigillati in flaconi ermetici.
Non dimenticare infatti di chiudere il flacone di olio essenziale dopo l’uso per preservare la sua efficacia.
Seguendo queste poche regole di base, un olio essenziale può essere conservato per 5 anni, o 3 anni nel caso di essenze.
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